Report Tendenze globali del cloud ibrido 2022

Impatto delle tecnologie cloud su infrastruttura, operazioni e strategie aziendali

Informazioni su questo report

Questo report prende in esame le tendenze più recenti nell'adozione del cloud ibrido, il loro impatto sull'infrastruttura e le operazioni aziendali e le strategie impiegate dalle aziende per migliorare l'uso della tecnologia e i risultati di business. Salvo diversa indicazione, le informazioni e i dati forniti in questo report sono tratti da un sondaggio globale svolto per conto di Cisco da 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence, che ha coinvolto 2.500 responsabili delle decisioni IT in 13 Paesi. Gli intervistati includono esperti di cloud computing, DevOps e networking aziendale di aziende che fanno ampio uso delle tecnologie cloud. 

Sintesi

Il nostro sondaggio rivela che, nelle aziende di tutto il mondo, i modelli del cloud ibrido che integrano l'infrastruttura on-premises e le risorse cloud sono ormai la prassi. La stragrande maggioranza (92%) delle aziende intervistate usa più cloud pubblici, non solo per sfruttare tutti i vantaggi specifici di queste soluzioni, ma anche per aumentare l'agilità operativa e potenziare la sicurezza, le prestazioni delle applicazioni e la resilienza del business.

Gli intervistati sono consapevoli delle sfide associate ai modelli del cloud ibrido, e stanno cercando di adattarsi in vari modi. Molti considerano essenziale la collaborazione tra i team di NetOps, CloudOps e DevOps per superare con successo queste sfide tecnologiche e operative. Inoltre, per un'implementazione efficace del cloud ibrido, le aziende hanno bisogno di modernizzare l'infrastruttura, sottoporre le applicazioni a refactoring e integrare AIOps e automazione nella gestione operativa.  

Secondo gli intervistati, la collaborazione tra i team addetti alle operazioni di rete, del cloud e di sviluppo è molto importante. Il passaggio a un modello di cloud o ibrido o nativo spinge i team di DevOps ad adottare infrastrutture ibride ottimizzate che supportino applicazioni nuove ed esistenti.

Risultati principali: il cloud ibrido e il multicloud non sono più un'eccezione

82%

degli intervistati ha adottato il cloud ibrido

92%

delle aziende si affida a più di due provider di cloud pubblico

8%

delle aziende si affida a un solo provider di cloud pubblico


Le sfide principali riguardano la sicurezza e la gestione della complessità.

  • Il 37% degli intervistati dichiara che la sicurezza è un problema significativo nell'implementazione del cloud ibrido. 
  • Altre problematiche rilevanti includono la maggiore complessità operativa e la gestione dei costi (33%), ma anche il rispetto della conformità e della privacy (31%).

La collaborazione è imprescindibile per il successo.

  • Il 55% degli intervistati ha creato un team interfunzionale che include esperti in campo commerciale e tecnico.
  • Il 50% degli intervistati ha riunito CloudOps e NetOps in un'unica funzione aziendale per garantire il successo della strategia per il cloud ibrido e raggiungere gli obiettivi di business.
  • Una collaborazione più stretta tra i team addetti alla gestione operativa nel cloud e di rete aumenta la sicurezza del cloud e l'efficienza operativa, rispettivamente per il 45% e il 41% degli intervistati.

Gli sviluppatori scelgono sempre più spesso il cloud ibrido e il modello IaC (Infrastructure as Code).

  • Il 53% delle aziende sposta i carichi di lavoro dagli ambienti on-premises al cloud ogni settimana.
  • Il 58% ha scelto il modello IaC (Infrastructure as Code) e il 44% ha implementato tecnologie native del cloud per migliorare la postura della sicurezza.

Il cloud ibrido favorisce l'adozione delle tecnologie emergenti.

  • Una percentuale significativa degli intervistati utilizza processi di AIOps (45%), automazione dell'infrastruttura (41%) ed edge computing (41%).
  • Nel 79% delle aziende, oltre la metà dei carichi di lavoro viene eseguita su hardware diversi a seconda degli ambienti, e questo aumenta la necessità di strumenti di gestione completi e integrati.

Le applicazioni progettate per il cloud sono sempre più diffuse.

  • Il 91% degli esperti di DevOps e CloudOps dichiara che la propria azienda provvederà o ha provveduto al refactoring delle applicazioni utilizzando una tecnologia nativa del cloud.
  • Il 47% degli esperti di CloudOps e DevOps ritiene che la strategia incentrata sul cloud sia solo la punta dell'iceberg dei cambiamenti in atto nei processi e negli strumenti di sviluppo.

Il cloud ibrido è la nuova normalità

In tutto il mondo, quasi tutte le aziende oggi si affidano a più cloud per supportare la moltitudine di applicazioni in uso e aumentare l'agilità aziendale e la scalabilità. L'82% degli intervistati afferma di usare una soluzione IaaS (Infrastructure as a Service) basata su cloud per ospitare i carichi di lavoro. Questo approccio ibrido consente di creare ambienti di sviluppo più agili e scalabili (42%) e di dare impulso all'agilità aziendale e all'innovazione (40%). Inoltre, il multicloud aiuta a scegliere l'ambiente più adatto ai carichi di lavoro aziendali prendendo in considerazione fattori quali la conformità regionale, la sicurezza e le prestazioni; ciò garantisce la migliore collocazione dei carichi di lavoro, oggi e in futuro. 

Solo l'8% delle aziende intervistate si affida a un unico provider di cloud pubblico IaaS

La maggior parte delle aziende (58%) gestisce i carichi di lavoro facendo ricorso a due o tre provider di cloud pubblico IaaS, mentre il 31% usa tra i quattro e i 10 provider di cloud pubblico. Le aziende che si affidano a più di tre provider usano fornitori alternativi ad AWS, Azure e Google Cloud, tra cui i provider di solo cloud pubblico o di servizi cloud integrati in una gamma più ampia di soluzioni (ad esempio gli operatori di telecomunicazioni). Le aziende con più di 5000 dipendenti sono un po' più inclini (8% degli intervistati) ad avere più di 10 provider di cloud pubblico rispetto alle aziende più piccole (5%); questo perché le grandi imprese devono seguire le esigenze delle diverse linee di business, che possono usare più piattaforme anche al di fuori del controllo dell'IT.

È interessante notare come le differenze a livello geografico siano poco rilevanti in quasi tutte le aree oggetto di studio. Ciò indica che le esperienze negli ambienti del cloud ibrido sono simili fra tutti gli intervistati. Queste persone fanno parte di un campione selezionato che deve gestire problematiche comuni in tutto il mondo.

Per quanto riguarda il SaaS, le aziende si affidano a un numero ancora maggiore di fornitori: il 23% usa tra i 20 e 100 provider di servizi SaaS diversi per la gestione di e-mail aziendali, collaborazione e videochiamate, CRM (Customer Relationship Management) e HCM (Human Capital Management). Circa la metà degli intervistati (45%) usa tra i cinque e i 10 fornitori di servizi SaaS. Molte applicazioni SaaS soddisfano una specifica esigenza di business o dell'IT e richiedono di affidarsi a tanti fornitori diversi.

La questione di fondo: il cloud ibrido

I modelli ibridi che riuniscono le risorse on-premises e basate su cloud sono ormai la prassi. La stragrande maggioranza delle aziende usa più cloud per gestire la sicurezza, migliorare i processi di sviluppo delle app e aumentare l'agilità aziendale, scegliendo il miglior posizionamento di ciascun carico di lavoro.

Sfide principali per i clienti

Il percorso di adozione del cloud ibrido e del multicloud non è esente da sfide, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, che gli intervistati indicano come il principale nodo da sciogliere. Come abbiamo detto in precedenza, la sicurezza è anche il motivo principale che spinge verso l'adozione del multicloud (37%); le aziende cercano di trovare un equilibrio tra sicurezza, prestazioni e dimensionamento (42%), e un terzo degli intervistati segnala problemi associati alla complessità operativa (33%) e alla gestione dei costi (33%). Per superare questi ostacoli, le aziende adottano varie strategie e prediligono in particolare l'adozione di nuove tecnologie che le supportino lungo il percorso. 

 


Prima sfida: la sicurezza

In ogni fase del percorso di adozione del multicloud, la sicurezza resta la priorità e, per far fronte a minacce sempre nuove, è necessario adattare la tecnologia e i processi aziendali. È importante ricordare che la sicurezza comprende molti aspetti della gestione operativa ibrida. Un ambiente in espansione in genere presenta problematiche di sicurezza operativa. Attraverso un approccio ibrido è possibile implementare uno dei controlli di sicurezza più importanti, ovvero la segmentazione, che, insieme all'isolamento, consente di utilizzare cloud diversi in scenari d'uso diversi.

Una gestione operativa del cloud più matura richiede la gestione del rischio attraverso un'attenta selezione del posizionamento di carichi di lavoro e dati. In un ambiente ibrido, i team di sicurezza possono scegliere di collocare alcuni carichi di lavoro nei cloud pubblici e lasciare gli altri on-premises, oppure di usare regioni diverse per i requisiti di archiviazione dei dati. Sebbene questa flessibilità sia vantaggiosa, gestire più ambienti così diversi tra loro presenta anche dei rischi, in quanto aumenta la complessità. Il modello operativo e l'ambiente di gestione possono variare per ciascun cloud. Senza un framework comune, i team di sicurezza devono imparare a gestire le peculiarità di ogni nuovo ambiente cloud, e questo richiede un investimento non indifferente in termini di tempo e risorse.

Poiché le applicazioni si spostano spesso da un ambiente all'altro, la gestione della sicurezza si complica ulteriormente: oltre la metà degli intervistati sposta le applicazioni tra gli ambienti on-premises e off-premises ogni settimana. Oltre alla segmentazione dei carichi di lavoro negli ambienti on-premises e nei vari cloud pubblici, le aziende sono alla ricerca di modi per migliorare la postura della sicurezza. Ciò include l'utilizzo di tecnologie native del cloud (44% degli intervistati) e del modello IaC (58%). Alla gestione della sicurezza nell'intero ambiente si aggiunge la protezione delle API in più cloud, che rappresenta una sfida significativa per il 32% degli intervistati.

In quest'area, l'automazione e l'astrazione aiutano a ottimizzare la sicurezza e ridurre la complessità, per sfruttare tutto il valore del cloud ibrido. Con gli strumenti giusti, i team possono implementare un framework comune per la gestione della sicurezza negli ambienti multicloud che aiuti a mitigare i principali rischi associati a una configurazione errata o a errori operativi, assicurando al contempo un posizionamento corretto dei carichi di lavoro nei diversi ambienti. Una piattaforma di gestione avanzata offre l'astrazione necessaria per supportare e rafforzare team di sicurezza già sopraffatti dalla complessità del nuovo mondo ibrido.

La maggior parte degli intervistati (94%) usa una piattaforma cloud as-a-service per la gestione operativa dell'IT.

Seconda sfida: complessità operativa

Anche se l'offerta di strumenti che semplificano la gestione degli ambienti cloud è molto ampia, il 33% degli intervistati indica la complessità operativa come una preoccupazione rilevante nell'adozione dei modelli ibridi o multicloud. Un ambiente ibrido impone non solo la gestione di più cloud, ma anche di componenti hardware diversi. In gran parte delle aziende (79%), oltre la metà dei carichi di lavoro viene eseguita su hardware diversi a seconda degli ambienti; di conseguenza, il bisogno di strumenti di gestione completi e integrati è sempre più impellente, a prescindere dal posizionamento dei carichi di lavoro. Ad esempio, la maggior parte delle aziende usa una piattaforma IT as-a-service basata su cloud (94%), che aiuta a quantificare la complessità operativa e a gestire l'intero ciclo di vita e offre supporto proattivo per l'infrastruttura on-premises; secondo gli intervistati, si tratta di funzionalità essenziali nella scelta di una piattaforma cloud per la gestione operativa dell'IT.

Un altro aspetto importante per le aziende è il supporto alla gestione negli ambienti multicloud, necessario per ottenere visibilità su un'infrastruttura più complessa. Il 60% degli intervistati ha scelto una piattaforma operativa SaaS per garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Terza sfida: gestione dei costi

Gestire i costi del cloud può essere difficile; tuttavia, la maggior parte delle aziende non usa il modello multicloud pensando di ridurre i costi dei servizi cloud (66% degli intervistati). Al contrario, oltre la metà degli intervistati (56%) valuta costi e benefici per giustificare e bilanciare l'acquisto dei servizi cloud. 

L'ottimizzazione dei costi è indice di un modello multicloud funzionante, ma il cloud non garantisce un risparmio di denaro. La gestione di diversi ambienti multicloud aumenta la complessità e può comportare costi operativi più elevati. Man mano che le aziende conoscono meglio il cloud, le aspettative si orientano perlopiù verso una gestione dei costi che consenta maggiore agilità e scalabilità, due delle ragioni principali per adottare il multicloud.

Per essere efficace, la gestione dei costi deve considerare il raggiungimento degli obiettivi di business. Le aziende usano diversi metodi per aumentare l'efficienza operativa e ottimizzare i costi. Secondo quanto emerso dal sondaggio, i più diffusi sono la creazione di un Cloud Centre of Excellence (57%), l'analisi costi/benefici o l'adozione di un modello di AIOps (53%) e l'unione di CloudOps e NetOps in un'unica funzione (50%).

La questione di fondo: le sfide

L'uso del multicloud negli ambienti del cloud ibrido presenta difficoltà aggiuntive in aree quali la sicurezza, la complessità operativa e la gestione dei costi. Per superarle, le aziende si affidano a piattaforme SaaS e modelli operativi basati su IaC (Infrastructure as Code) e AIOps. Molte hanno creato un Cloud Center of Excellence e riunito CloudOps e NetOps in un'unica funzione aziendale.

Sviluppo compatibile con il cloud: uno sguardo a DevOps e CloudOps

Oggi gli sviluppatori hanno un ruolo di maggior rilievo nella definizione della strategia aziendale per l'adozione del cloud, e sono in genere responsabili di scegliere piattaforme e servizi cloud che supportino lo sviluppo delle applicazioni e un'infrastruttura moderna. Per gli esperti di CloudOps e DevOps, una strategia incentrata sul cloud per lo sviluppo di nuove applicazioni (34%) è solo la punta dell'iceberg dei cambiamenti in atto nei processi e negli strumenti di sviluppo; anche l'ottimizzazione dei costi (19%) e l'automazione (18%) sono fattori che contribuiscono a questa trasformazione. Ciò suggerisce che le aziende hanno aspettative via via più realistiche sui vantaggi del cloud: infatti, si aspettano che le funzionalità operative siano parte del percorso di adozione del multicloud. 

Poiché la maggior parte delle aziende usa applicazioni legacy che richiedono approcci diversi alla trasformazione, una strategia incentrata sul cloud è adatta solo alle applicazioni completamente nuove. La stragrande maggioranza (91%) degli esperti di DevOps e CloudOps dichiara che la propria azienda provvederà o ha provveduto al refactoring delle applicazioni utilizzando una tecnologia nativa del cloud. Per quanto riguarda le applicazioni legacy e mission-critical, le aziende hanno in programma di modernizzare le applicazioni esistenti (38%) o di sottoporle a refactoring e modifiche (25%), affidandosi a tecnologie native del cloud per supportare la transizione. Gli intervistati si dicono ottimisti in merito a questa trasformazione, e solo l'8% ha in programma di non modificare i carichi di lavoro mission-critical. 

L'importanza di una rete predisposta per il cloud

A prescindere da dove si sceglie di eseguire una specifica applicazione, le funzionalità di networking sono essenziali per garantire l'operatività e le prestazioni delle applicazioni; pertanto, i team di sviluppo ritengono imprescindibile prendere parte alla definizione delle priorità strategiche del networking. La maggior parte degli sviluppatori si dice d'accordo o molto d'accordo (92%) nell'affermare che è importante partecipare alla definizione delle priorità strategiche del networking per la propria azienda. La frequenza con cui le aziende spostano i carichi di lavoro tra gli ambienti off-premises e on-premises conferma il ruolo chiave del networking: il 53% sposta i carichi di lavoro e/o le applicazioni ogni settimana, mentre il 39% ogni mese. 

Le aziende intervistate sono in genere ottimiste e si mostrano aperte alla collaborazione con altri team al fine di garantire la sicurezza del cloud ibrido e al tempo stesso massimizzare l'efficienza e le prestazioni. Secondo gli intervistati, la cooperazione tra i team di NetOps, CloudOps e DevOps è molto importante. 

Gli intervistati ritengono che una collaborazione più stretta tra i team di NetOps e CloudOps offra diversi vantaggi: innanzitutto, una maggiore sicurezza del cloud (45%).

Creare una cultura incentrata sulla collaborazione

Gli intervistati ritengono che una collaborazione più stretta tra i team di NetOps e CloudOps offra diversi vantaggi: innanzitutto una maggiore sicurezza del cloud (45%), ma anche maggiore efficienza operativa (41%) e migliori prestazioni delle applicazioni cloud (39%).

Oltre la metà delle aziende (55%) ha creato un team interfunzionale che include esperti in campo commerciale e tecnico, mentre il 50% ha riunito CloudOps e NetOps in un'unica funzione per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di business. È leggermente più probabile trovare questa funzione centralizzata nelle aziende del Nord America (58%) rispetto all'area APAC (48%). 

Al tempo stesso, gli esperti di networking sottolineano il ruolo chiave di questa relazione: per il 57%, è molto importante che il team di DevOps partecipi alla definizione della strategia di networking. In effetti, la maggior parte degli sviluppatori ha già implementato un processo per la collaborazione con i team di networking e l'84% degli esperti di DevOps partecipa regolarmente alle riunioni con questi team, con cadenza settimanale (62%) o mensile (22%). 

La maggioranza degli intervistati ritiene che l'attuale livello di collaborazione tra i team di DevOps e di networking sia sufficiente (83%); eppure, esistono alcuni ostacoli che impediscono un'interazione ancora maggiore. In particolare, le diverse priorità (45%), la resistenza al cambiamento (43%) e le divergenze in termini di obiettivi e incentivi (41%) sono tutti fattori che ostacolano la collaborazione tra i team di DevOps e di networking. Per favorire la cooperazione tra questi team, è utile adottare un linguaggio condiviso sul networking che aiuti a capire come accelerare e migliorare lo sviluppo e a identificare obiettivi di business comuni. Nonostante questi team già collaborino tra loro in qualche modo, si può fare di più per aiutare gli sviluppatori a gestire al meglio le problematiche di networking.

Il 48% degli sviluppatori considera l'affidabilità della rete una delle principali problematiche da gestire. I team di DevOps vogliono maggiore visibilità sui problemi di rete; per il 41% degli sviluppatori, l'analisi delle cause profonde è una sfida essenziale, insieme alla carenza di strumenti, piattaforme e interfacce comuni. Un'interazione più proficua tra i team aiuterebbe gli sviluppatori a comprendere meglio le priorità della rete e a definire una strategia di networking complessiva che soddisfi le esigenze di business e i requisiti delle applicazioni.

La questione di fondo: prepararsi al cloud

Per implementare con successo un modello del cloud ibrido, è essenziale un coordinamento tra le funzioni di NetOps, CloudOps e DevOps. Pertanto, è ancora più importante disporre di una piattaforma centralizzata che offra visibilità, capacità di orchestrazione e automazione per tutti i team, gli strumenti e gli ambienti.

Per una gestione operativa intelligente nel cloud servono nuove tecnologie

Gli intervistati si dicono molto interessati a diverse tecnologie innovative che possono trarre vantaggio da architetture ibride, tra cui l'automazione dell'infrastruttura (49%), l'edge computing (41%) e l'infrastruttura componibile (27%). 

Il 41% delle aziende ha già implementato funzionalità di edge computing almeno in parte, mentre un altro 53% prevede di farlo nei prossimi due anni. Questa tecnologia supporta un'ampia gamma di scenari d'uso, e un approccio ibrido all'edge computing consente di ottenere la capacità necessaria dove serve per ottimizzare le prestazioni e l'esperienza dei clienti. Le aziende che usano 10 o più piattaforme cloud IaaS hanno maggiore probabilità di trovarsi in una fase più avanzata (il 57% ha già iniziato l'implementazione) del processo di adozione dell'edge computing.

Un'infrastruttura automatizzata è fondamentale per garantire l'operatività e l'efficienza degli ambienti cloud, e un numero leggermente superiore di aziende (49%) ha implementato l'automazione. Storicamente, gli investimenti in quest'area sono sempre stati insufficienti. Facendo un confronto con l'utilizzo complessivo del cloud, si nota una differenza evidente rispetto all'adozione di un'infrastruttura automatizzata. Tra le aziende che si affidano a un unico cloud pubblico, il 39% ha implementato l'automazione. Le aziende che usano più di 10 cloud per la gestione operativa segnalano livelli di automazione molto più elevati (55%). Ciò indica che l'automazione è ormai un requisito imprescindibile per gestire la crescente complessità del cloud ibrido. Gli strumenti di automazione, ad esempio le piattaforme operative fornite come servizio cloud che supportano la gestione del ciclo di vita dell'infrastruttura, aiutano a orientarsi nell'ambiente complesso del cloud ibrido.

Al tempo stesso, le aziende ricercano operazioni più efficienti, mostrando un forte interesse per le funzionalità predittive quali la telemetria e le AIOps. L'approccio alla gestione operativa è quindi più maturo e le aziende stanno passando da modelli reattivi a modelli predittivi, con l'obiettivo di gestire proattivamente l'intera infrastruttura. Quasi la metà degli intervistati (45%) già usa una qualche tecnologia di AIOps e il 49% prevede di implementarla nel prossimo anno. 

Dal nostro studio emergono forti segnali sull'interconnessione e l'importanza dell'accesso ai dati. L'88% degli intervistati ha implementato un data fabric o prevede di farlo entro i prossimi due anni per assicurare la disponibilità dei dati nell'ambiente ibrido. Un altro aspetto fondamentale è la creazione di un'infrastruttura solida per l'accesso alle applicazioni che gestiscono i dati; secondo le previsioni, il 91% delle aziende userà le reti wireless 5G private entro i prossimi due anni. Un ambiente ibrido si basa su distribuzione dei dati e funzionalità di accesso efficaci.

La questione di fondo: il cloud intelligente

I modelli del cloud ibrido favoriscono l'adozione delle tecnologie emergenti, tra cui AIOps, automazione dell'infrastruttura ed edge computing. Un'infrastruttura che presenta queste caratteristiche e include funzionalità di accesso e distribuzione dei dati efficaci è fondamentale.

Accelerare l'innovazione nativa del cloud

Le architetture che supportano le applicazioni native del cloud sono sempre più diffuse, poiché queste tecnologie aiutano a ottimizzare le prestazioni e la sicurezza delle applicazioni aziendali. La maggioranza degli intervistati (91%) sta provvedendo o provvederà alla migrazione o al refactoring dei carichi di lavoro e delle applicazioni di produzione tramite tecnologie native del cloud. I team di DevOps e CloudOps scelgono le tecnologie native del cloud soprattutto per ottimizzare le prestazioni (45%), la sicurezza (44%) e la velocità (39%).

Circa la metà delle aziende che usano tecnologie native del cloud ha implementato e utilizza container (48%), mentre il 45% usa i service mesh, il 40% le tecnologie senza server e il 37% ha implementato Kubernetes. Meno del 5% delle aziende non usa né ha in programma di usare tecnologie native del cloud, e molte si trovano in fase di pianificazione o di sviluppo.

Sebbene vi sia ottimismo in merito al potenziale di queste tecnologie, gli intervistati sono anche consapevoli delle difficoltà che le proprie aziende devono affrontare per completare con successo l'implementazione. Per due terzi (66%) degli esperti di DevOps e CloudOps, la sicurezza è il principale nodo da sciogliere nell'uso delle tecnologie native del cloud, seguita dall'integrazione di processi e strumenti (57%) e dai vincoli di budget (52%).

A peggiorare le cose, in molte aziende mancano le competenze e il budget per una gestione efficace della sicurezza, e questo può rendere insufficiente la protezione dei dati e dei carichi di lavoro negli ambienti cloud-native, in cui lo sviluppo è più rapido. L'uso di architetture che supportano applicazioni native del cloud ha impatto non solo sulla strategia di sicurezza, ma anche sulla strategia di networking. Gli esperti di CloudOps e DevOps ritengono che la tecnologia nativa del cloud abbia avuto un impatto positivo, consentendo una maggiore automazione (24%) e sicurezza (25%) del networking.

Modello IaC (Infrastructure as Code)

Il modello IaC (Infrastructure as Code) elimina i processi manuali e consente la gestione dell'infrastruttura tramite codice; ciò è particolarmente utile per sviluppatori e team di CloudOps che usano applicazioni native del cloud e vogliono potenziare le funzionalità di automazione e sicurezza dell'azienda. Il modello IaC viene utilizzato in primo luogo per aumentare la sicurezza; in particolare, per il 68% degli esperti di CloudOps, i miglioramenti di sicurezza sono un fattore chiave nell'adozione dell'IaC, mentre tra gli esperti di DevOps questa percentuale scende al 48%. La gestione della sicurezza del cloud è tra i principali scenari d'uso dell'IaC per il 69% degli esperti di DevOps e CloudOps. Il modello IaC svolge un ruolo cruciale nella gestione delle applicazioni complesse (61%), in particolare nelle aziende che usano più di 10 cloud pubblici (72%). 

Gli esperti di DevOps e CloudOps apprezzano il modello IaC anche perché consente uno sviluppo più efficiente (52%) e un'infrastruttura più coerente (52%). Per quanto riguarda le peculiarità regionali, oltre la metà (52%) delle aziende in America Latina indica la riduzione del rischio come fattore determinante per l'adozione del modello IaC, mentre in Nord America questo vale solo per il 34% delle aziende. 

Il modo in cui è stata sviluppata o si prevede di sviluppare la funzionalità IaC varia tra gli esperti di DevOps e CloudOps: alcune aziende scelgono di estendere i sistemi di gestione esistenti (36%), di usare una soluzione IaC SaaS (34%) o di creare nuovi ambienti di sviluppo (30%). Per garantire la sicurezza del modello IaC, gli esperti di DevOps e CloudOps considerano prioritario identificare le impostazioni vulnerabili e analizzare le configurazioni IaC per individuarle (entrambe priorità per il 55%). Questo può dipendere dal fatto che i team si aspettano un ampliamento dei problemi di sicurezza del cloud. È interessante notare che, per gli intervistati, le preoccupazioni legate alle vulnerabilità sono più rilevanti rispetto ad altre due problematiche di sicurezza comuni in un'infrastruttura cloud, e cioè la gestione degli accessi e delle identità (41%) e i segreti integrati (47%). Chiaramente, tutte queste problematiche di sicurezza sono importanti per gli intervistati.

La questione di fondo: prodotti dedicati per il cloud

Quasi tutte le aziende stanno provvedendo alla migrazione o al refactoring delle applicazioni utilizzando tecnologie native del cloud, o hanno in programma di farlo. Il modello IaC (Infrastructure as Code) accelera i processi di sviluppo delle applicazioni e al tempo stesso garantisce una maggiore sicurezza.

Gli esperti di CloudOps e DevOps ritengono che la tecnologia nativa del cloud abbia avuto un impatto positivo.

Conclusione

I modelli ibridi e multicloud sono ormai la prassi per le aziende. Quando sono eseguiti correttamente, questi modelli aiutano a potenziare la sicurezza, migliorare le prestazioni e aumentare l'agilità e la resilienza aziendali. Inoltre, consentono di sfruttare un'ampia gamma di tecnologie innovative che danno impulso allo sviluppo di app e all'efficienza operativa. Le aziende intervistate fanno ampio uso di tecnologie basate su più cloud. Ciò che le contraddistingue è un approccio più maturo all'uso e all'amministrazione del cloud. Queste aziende vogliono sfruttare tutti i vantaggi dei progressi tecnologici per ottenere maggiore agilità e scalabilità, affidandosi a piattaforme operative SaaS, all'automazione e alle AIOps per gestire i costi e la complessità. 

In un ambiente del cloud ibrido, anche il modello più efficace non è esente da sfide per la sicurezza e presenta una maggiore complessità operativa. Il cloud ibrido richiede la collaborazione tra i vari stakeholder in grado di identificare l'impatto delle decisioni di investimento nella tecnologia sulle altre aree aziendali e sulla strategia complessiva. A tale scopo, serve un modello operativo del cloud unificato che supporti un'ampia gamma di utenti e framework cloud. Una collaborazione proattiva e costante tra i team addetti a gestione operativa del cloud, networking e sviluppo garantisce sicurezza, efficienza e agilità. L'azienda dovrà affrontare le stesse sfide operative per cogliere nuove opportunità e promuovere l'innovazione. 

I modelli del cloud ibrido e multicloud offrono numerosi vantaggi. Tuttavia, per riuscire a sfruttarli appieno, servono le giuste competenze operative. Le aziende devono comprendere che il passaggio agli ambienti del cloud ibrido trasforma radicalmente l'infrastruttura. Una mancata capacità di gestire questi modelli in modo efficace ed efficiente garantendo al contempo la sicurezza rischia di compromettere il posizionamento delle aziende sul mercato.

Metodologia

I dati presentati in questo report sono stati raccolti da 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence, nell'ambito di un sondaggio telematico indipendente condotto tra oltre 2.500 responsabili IT ed esperti di cloud computing, DevOps e networking aziendale di tutto il mondo. Il sondaggio è stato commissionato da Cisco. Il report Tendenze globali del cloud ibrido 2022 di Cisco è stato completato tra l'11 aprile e il 6 maggio 2022. I partecipanti al sondaggio provengono da 13 Paesi in Nord America, America Latina, APAC ed Europa occidentale (Stati Uniti, Canada, Brasile, Messico, Australia, Cina, Indonesia, Corea del Sud, Giappone, Singapore, Regno Unito, Francia e Germania).

L'obiettivo era quello di esaminare le tendenze del cloud ibrido in relazione alla strategia complessiva delle aziende per la gestione dell'infrastruttura e delle reti globali. Il report illustra i progressi ottenuti dalle aziende di tutto il mondo nell'implementazione di nuovi processi e tecnologie che consentano di sfruttare tutti i vantaggi del cloud ibrido; inoltre, offre suggerimenti per aiutare le aziende a coniugare le aspettative sul cloud ibrido e sulle tecnologie complementari ed emergenti con la realtà dei fatti.